Il gioco della fantasia

Il metodo più efficace per avere idee consiste nel farsi tante domande: per me, la fantasia è diventato il gioco di trovare loro mille risposte.

Le domande hanno il pregio di mettere in moto il pensiero e di dargli una prima direzione: sono davvero potenti.

Per esempio, prendiamo questa domanda:

“Di quale materiale potrebbe essere un tavolo?”

Questo stimolo mi aiuta a concentrare i pensieri in una direzione precisa.

Potrei pensare ad un tavolo di Parmigiano Reggiano, da cui poter staccare un pezzettino quando mi viene un languorino.

Oppure a un tavolo fatto di specchi, che durante le riunioni mi permetta di sbirciare sotto il mento delle persone (e se pensi che sia una cosa inutile è perché non hai mai guardato bene sotto il mento delle persone!).

Mi immagino un tavolo con il ripiano fatto di vento, che sembra un’idea fenomenale giusto per un istante, ma che ti costringerebbe a passare le giornate raccogliendo i fogli soffiati per terra.

Un tavolo di ceramica, così non servirebbero più i piatti perché ci mangeremmo sopra direttamente.

Un tavolo di amici, che non sono un materiale ma se distesi potrebbero fungere da assi. A chi ne ha tanti suggerisco il progetto “assi nella Manica”, per arrivare in Inghilterra camminando sugli amici, il tutto senza bagnarsi.

Un tavolo di vetro, così da poter indossare calzini a forma di animaletti (i calzini teriomorfismi, ho appena imparato) e guardare lo zoo mentre si cena.

O un tavolo di un materiale che si colora di rosso quando la tua porzione è troppo ambiziosa.

Di tutte queste idee, poche sarebbero pronte per essere usate subito, ma sono pur sempre un punto di partenza. La domanda mi ha fatto mettere in moto la fantasia, e mi ha dato un recinto da esplorare, definito ma vastissimo.

In questo libro troverai gli strumenti che ho utilizzato di più, ma guai a prenderli come gli unici o i migliori: che ciascuno metta nella propria cassetta degli attrezzi i propri!

Presenterò uno strumento alla volta, per darti tempo di prenderci confidenza, e poi li combinerò tra di loro in esempi ed esercizi più elaborati, ma anche infinitamente più interessanti. Se all’inizio ti sembrerà di non avere idee non scoraggiarti: la fantasia è un muscolo da risvegliare, e ogni nuovo strumento ti aiuterà ad usare meglio anche quelli precedenti.

Va da sé che essendo questo un manuale di fantasia e non istruzioni su come montare un mobile ogni cosa che dico avrà confini opachi e valicabili: sarà solo un punto di partenza.

Ah, ho fatto del mio meglio per tenere questo manualetto il più asciutto possibile: pochi fronzoli nell’idea che è meglio leggere e fare pratica che leggere e basta.

Sta bene?

Cominciamo!

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