Immaginare le conseguenze

Il primo strumento riguarda la capacità di partire da un punto e immaginare tantissime conseguenze. Per farlo ci dobbiamo chiedere:

“Cosa succederebbe se…?”

Con questa domanda comincia la nostra caccia alle risposte fantasiose.

Per fare un esempio prendo la domanda:

“Cosa succederebbe se tutti gli abitanti della Terra saltassero nello stesso istante?”

A una domanda del genere potremmo rispondere facendo i calcoli, valutando le forze fisiche in gioco, la diversa distribuzione della popolazione nelle varie zone del mondo… Da una domanda fantasiosa uscirebbe una risposta precisa ma di certo non fantasiosa, quindi per il momento lasciamo questa soluzione ai manuali di fisica improbabile.

Potremmo invece fornire una risposta assurda, o senza senso, ad esempio affermando che il risultato sarebbe un biscotto. Così, però, mancherebbe il nesso tra la domanda e la risposta.

Cosa c’entra il biscotto?

Forse è un modo per mettere in relazione la forma della Terra a quella di un biscotto (che a questo punto immagino rotondo), ma il ragionamento si fermerebbe lì. In questo caso ciò che manca è la plausibilità.

Dopo anni di prove ho capito che preferisco generare idee fantasiose ma plausibili, ma tu potresti avere preferenze diverse.

Proviamo allora a immaginarci ciò che avviene prima del salto, e qui potremmo chiederci come faremmo a sincronizzare sette miliardi di persone: quanto sarebbe complicato?

Ci sarebbero delle prove generali?

Chi darebbe il via?

Inoltre, affinché l’esperimento sia preciso, bisognerebbe sincronizzare tanto la partenza quanto l’atterraggio, tutt'altro che facile!

Oppure potremmo cercare una risposta che insegni qualcosa, con una morale insomma, e affermare che l'atterraggio degli abitanti dei Paesi occidentali, più opulenti e non di rado sovrappeso, imprimeranno alla Terra una forza maggiore, alterandone con la propria ingordigia la traiettoria e condannandola così a vagare per l'Universo.

Se questo fosse vero la prova del "Saltate tutti assieme" potrebbe diventare l'esame che, ogni dieci anni, l'umanità si costringe a superare: davanti alla minaccia di una Terra che esce dalla propria orbita l'incentivo per tutti sarebbe quello di distribuire persone in tutto il pianeta (e quindi di prendersi cura di tutte le aree del mondo) e non avere troppo sbilanciamento tra chi mangia troppo e chi mangia troppo poco (portando ad un maggior bilanciamento di cibo e ricchezze).

La forza della fantasia è tale che nel giro di poche righe siamo passati da un'idea assurda ad una possibile soluzione ai problemi globali!

In un mio libro la domanda “Cosa succederebbe se tutti gli abitanti della Terra saltassero nello stesso istante?” è stata il punto di partenza per generare una conversazione tra due personaggi diversissimi: Funziona, il protagonista strambo, e Inverso, un suo amico estremamente razionale:


«Sai Inverso, pensavo a cosa succederebbe se, un giorno, tutto il mondo si mettesse d’accordo per saltare nello stesso istante.»

«Non succederebbe niente: il tuo salto sarebbe annullato da quello di chi sta dall’altra parte della Terra. Non si sposterebbe di una virgola, il mondo.»

«Come calcoli sono sicuro che hai ragione tu. Ma non intendevo quello.»

«E cosa allora?»

«Immaginati cosa succederebbe un attimo prima dell’impatto. Saremmo tutti in aria.»

«E quindi?»

«Se un alieno vedesse il nostro pianeta in quell’istante ne trarrebbe la conclusione che l’uomo vola, e potrebbe immaginarci mentre, guardando un mammifero, sogniamo di poter un giorno camminare anche noi, liberi, sui prati.»

«In effetti sarebbe un bel capovolgimento della realtà. Mi piace, come esempio.»

«E immagina la natura che, almeno per un istante si potrebbe liberare, se non della nostra presenza, almeno del nostro peso. Sarebbe una Terra leggerissima.»


Un po' di esempi

La ricerca delle conseguenze è alla base di tantissime opere: la domanda “Cosa succederebbe se raccontassimo un film al contrario?” racconta l'idea del film Memento, mentre quella “Cosa succederebbe se improvvisamente diventassimo tutti ciechi?” rappresenta il punto di partenza di Cecità, romanzo scritto da Saramago.

La domanda "Cosa succederebbe se..." è efficace perché ci permette di uscire dal mondo come lo conosciamo. Potremmo chiederci ad esempio:

“Cosa succederebbe se ad alcuni uccelli scomparisse l'ala destra e ad altri quella sinistra?”

Le risposte potrebbero essere diverse:

  • i poveri pennuti cadrebbero al suolo e nel imparerebbero a costruirsi veicoli a quattro ruote motorizzati
  • volerebbero in cerchio per sempre, e la cosa li renderebbe così astiosi da portarli a raggrupparsi in stormi per generare tornado (ma riuscendo a malapena a generare mulinelli)
  • inizierebbero a cooperare, prendendosi per ala e imparando a volare a coppie

A questa domanda sono molto affezionato perché mi ha permesso di creare storie e progetti:

"Cosa succederebbe se un libro potesse parlarmi?"

Da questa domanda è nato “Il libro chiacchierone”, uno dei miei lavori più creativi e apprezzati.

“Cosa succederebbe se un librino immaginasse di fuggire dalla libreria?”

Questa domanda mi ha permesso di creare la storia “Il librcino avventuroso”.

Leggi: Il libricino avventuroso


Ora tocca a te

Questa sezione è pensata per allenare la capacità di immaginare conseguenze.

Prendi una domanda qualsiasi e prova a generare più risposte che riesci, e più sono strambe meglio è!

Scegli una domanda

  • Cosa succederebbe se domani ci alzassimo senza mare?
  • Cosa succerebbero se domani sparisse la Luna?
  • Cosa succederebbe se domani venissero bandite le ruote?
  • Cosa succederebbe se alcune nuvole smettessero di muoversi, e in quei punti piovesse per sempre?
  • Cosa succederebbe se scoprissimo la formula dell’alchimia, e potessimo trasformare qualsiasi cosa in oro?
  • Cosa succederebbe se l’umanità avesse la certezza che il mondo finisse dopo cinque giorni?
  • E se la forza di gravità diventasse del doppio?
  • Cosa succederebbe se domani iniziassimo a sorridere e salutare tutti gli sconosciuti che incontriamo?
  • E se a scuola invertissimo le ore di lezione con quelle di laboratorio e pratica?

Adesso crea tu le domande

Qui invece l'esercizio è un po’ diverso: partendo da uno stimolo devi generare più domande che puoi. Facendo pratica con questo esercizio (creare tante domande) e con quello precedente (creare tante risposte) avrai accesso illimitato a una miniera di idee!

Visto che siamo più abituati a dare risposte che a fare domande ecco alcune domande che potremmo generare partendo dalla parola “cane”:

  • Cosa succederebbe se domani ai cani comparissero mani e piedi? (E quanto ci metterebbero per inventare il ballo, gli abbracci e i gestacci?)
  • Cosa succederebbe se scoprissimo che i cani abbaiano nella propria lingua, e che sono attentissimi alla grammatica?
  • Cosa succederebbe se i cani più intelligenti del mondo si organizzassero per addomesticarci?
  • Come sarebbe cambiata nella Prima Guerra Mondiale se l'esplosivo nelle mine avesse avuto lo stesso profumo del tartufo?
  • Cosa succederebbe se i cani cominciassero a pretendere cucce col riscaldamento a pavimento?
  • Cosa dovrebbe accadere affinché le persone smettessero di abbandonare i propri cani?
  • Cosa succederebbe se domani ci svegliassimo con la pessima vista dei cani, ma anche con il loro poderoso olfatto?

Ora prova tu a creare domande partendo dai seguenti spunti:

  • Omero (oppure omero se preferisci, ma anche Homer)
  • stampante
  • ragnatela
  • nuotare
  • fontanella
  • Molise
  • vento
  • parlare
  • chitarra
  • Lucifero

RIASSUNTINO

Usa la domanda “Cosa succederebbe se…?” per dare il permesso alla fantasia di immaginare futuri possibili, fantasiosi o assurdi. Da una situazione familiare arriverai velocemente in territori inesplorati.

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